LEZIONE SPETTACOLO DISPONIBILE FINO A DICEMBRE 2023
Una Lezione Spettacolo viene erogata gratuitamente nell’ambito del progetto “Il Teatro nelle scuole – Rete degli Istituti secondari di I e II grado”, sostenuto dalla Regione Veneto in collaborazione con Arteven.
La prenotazione di un’eventuale lezione aggiuntiva dello stesso spettacolo effettuata nella stessa giornata della lezione gratuita avrà un costo di € 220,00 Iva al 10% inclusa.
La prenotazione di un’eventuale lezione aggiuntiva dello stesso spettacolo effettuata in un altro giorno rispetto alla lezione gratuita, oppure una lezione spettacolo diversa da quella già prenotata, oppure una lezione spettacolo tra quelle proposte negli anni precedenti avrà un costo di € 440,00 Iva al 10% inclusa.
CALVINO SULLA LUNA
Racconto e letture di e con Paola Rossi
da “Cosmicomiche vecchie e nuove” di Italo Calvino
per gli studenti degli istituti secondari di secondo grado
Durata: 60 minuti (narrazione + dibattito)
Lezione Spettacolo anno 2023
La scrittura di racconti “cosmicomici” impegna Italo Calvino per diversi anni della sua vita di scrittore: scrive i primi dodici tra il 1963 e il 1964, pubblicandoli su due quotidiani; usciranno poi per i tipi di Einaudi nel 1965. Seguiranno “Ti con zero” nel 1967, “La memoria del mondo e altre cosmicomiche” nel 1968 e “Cosmicomiche vecchie e nuove” nel 1984.
Sempre alla ricerca di meccanismi e giochi per generare storie, Calvino si attiene nei primi anni alla regola che si è data, e all’inizio di ciascun racconto pone una piccola “introduzione scientifica” dalla quale la narrazione prende spunto. Teorie sull’evoluzione delle specie, sulla formazione della terra e dei pianeti, sull’origine dell’universo, sulle cause dell’estinzione dei dinosauri, diventano punto di partenza per racconti fantastici e visionari, intrisi di ironia e di poesia. Il narratore è sempre lo stesso personaggio, Qfwfq, nome impossibile da pronunciare per un essere impossibile da definire, che sembra anzi mutare forma – a volte sembra umano, a volte animale, a volte chissà – e che deve avere un’età infinita, poiché è stato testimone della nascita dell’universo e della formazione del sistema solare. <<Il temine “cosmicomiche” è in qualche modo indicativo nelle mie intenzioni – scrive Calvino nella premessa all’edizione del 1968 di “La memoria del mondo e altre storie cosmicomiche” – Combinando in una solo parola i due aggettivi cosmico e comico ho cercato di mettere insieme varie cose che mi stanno a cuore. Nell’elemento cosmico per me non rientra tanto il richiamo dell’attualità “spaziale”, quanto il tentativo di rimettermi in rapporto con qualcosa di molto più antico. Nell’uomo primitivo e nei classici il senso cosmico era l’atteggiamento più naturale; noi invece per affrontare le cose troppo grandi ed eccelse abbiamo bisogno di uno schermo, d’un filtro, e questa è la funzione del comico>>.
A fare da contrasto con una terra sempre più invasa dal cemento e dagli oggetti di consumo è spesso nei racconti di Calvino la figura della luna. Al satellite terrestre l’autore dedica quattro racconti, pubblicati in momenti diversi e raccolti nel volume delle “Cosmicomiche vecchie e nuove” nel capitolo “Storie sulla luna”.
Ne La molle luna, pubblicato per la prima volta nella raccolta “Ti con zero”, una Terra completamente rivestita di “plastica e cemento e lamiera e vetro e pegamoide” viene avvicinata pericolosamente dal pianeta Luna. Per effetto della reciproca attrazione tra i due corpi celesti, la Terra viene inondata dalla materia lunare e ricoperta da uno “strato di fango impastato di proliferazioni verdi e di organismi sguscianti”. Toccherà agli uomini cercare, con lavoro di secoli, di ricondurre la terra al suo asettico aspetto primigenio. Questo capovolgimento di prospettiva, il contrasto tra i materiali artificiali “originari” e una natura considerata disgustosa, ostile, estranea, rappresenta l’effetto comico della narrazione, ma diviene anche spunto di riflessione sul rapporto fra l’uomo e l’ambiente, non solo terrestre.
Un racconto di grande attualità – contestualizzato da Paola Rossi nella vita e nella produzione artistica dell’autore – che dialoga col nostro tempo di crisi e mutamenti, percorso però da un nuovo senso di responsabilità e consapevolezza che coinvolge soprattutto le nuove generazioni.
Paola Rossi, nata a Parma nel 1962 è attrice e drammaturga. Formatasi alla scuola del Teatro Due di Parma, ha iniziato a lavorare a Vicenza nell’ambito dell’animazione teatrale. Dal 1987 lavora con la compagnia La Piccionaia di Vicenza, per la quale è stata interprete di numerosi spettacoli di teatro ragazzi e serali. Si è laureata nel 2004 con 110 e lode in Tecniche Artistiche e dello Spettacolo all’Università Ca’ Foscari di Venezia con una tesi sulla drammaturgia dello spazio. Ha sviluppato il suo percorso personale attraverso le tecniche della narrazione, del Teleracconto (narrazione con l’uso della telecamera collegata in diretta con un proiettore) e del Silent Play (percorsi narrativi con l’uso di radioguide). Collabora inoltre con diverse realtà artistiche, culturali e museali per la realizzazione di eventi, percorsi e materiali didattici, e lezioni spettacolo. In collaborazione con il Circuito Regionale Teatrale Arteven ha realizzato le lezioni spettacolo “Fuoco sotto la neve” e “Erano come naufraghi”, sulla Prima Guerra Mondiale, e “Tanto gentile”, su Dante Alighieri. Per l’anno scolastico 2021/22 ha scritto e interpretato la lezione spettacolo “I piccoli maestri”, dedicato al romanzo di Luigi Meneghello. Conduce progetti di scrittura e messa in scena legati al territorio, come gli spettacoli “Anime disperse” e “Come se in acqua stata non fosse”, per le edizioni 2018 e 2019 di Operaestate festival, sulla storia della Valbrenta. Con la tecnica del Silent Play ha creato percorsi narrativi, anche attraverso la drammaturgia partecipata, a Vicenza, Valdagno, Camposampiero, il quartiere dell’Arcella a Padova, Nove, e per il Museo della Padova Ebraica. Per Operaestate Festival è autrice di due Silent Play lungo i sentieri del Riccio e dello Scoiattolo nel territorio di Molvena. E’ autrice del “Silent Play per Dante”, una visita guidata immersiva attraverso Ravenna, realizzata per le celebrazioni del settecentenario dantesco. Ha collaborato alla realizzazione di tre brevi filmati sui luoghi di interesse turistico per il Portale del Miranese. Ha da poco terminato un progetto di comunità Interreg con le comunità alpine di Valdagno, Valresia e Saalfelden. Ha guidato una classe del Liceo Quadri di Vicenza nello scorso anno scolastico nella creazione del Silent Walk “Voci dal bosco urbano” all’interno del progetto C.A.P.P.E.R.I. – Common Agricultural Policies Peer Education Resources in Italy. Questa estate è stata autrice e interprete della “Presentazione della Guida galattica alla digitale commedia”, all’interno di una Iniziativa promossa da Pasubio Tecnologia e dal Progetto AVATAR – Alto Vicentino, per supportare e diffondere la cultura digitale.