La lezione spettacolo è disponibile al costo di € 400,00 + iva. Per due lezioni spettacolo nella stessa giornata e nel medesimo luogo il costo è di € 600,00 + iva
ARACNE – STORIA DI UNA METAMORFOSI
Racconto teatrale di e con Maria Virgillito
Produzione Teatro Boxer
Durata: 60 minuti (narrazione + dibattito)
Lezione Spettacolo anno 2020
Una mamma aveva notato che la figlia con una lametta si era incisa sull’avambraccio la parola: “morte”. Quando aveva chiesto spiegazioni alla ragazzina, di quel comportamento autolesionistico, quest’ultima le aveva detto di non preoccuparsi, che si era trattato solo di una sfida di coraggio con le amiche .La mamma, che non aveva creduto a quanto le aveva detto la figlia, si era ricordata di aver visto un programma televisivo che parlava del Blue Whale. Quei segni che la figlia aveva sul braccio, li aveva visti su alcune foto che avevano mandato in onda. La donna dopo aver sequestrato il cellulare alla ragazzina, si è recata
presso uno studio legale per chiedere aiuto. Parlando con l’avvocato la ragazzina ha confessato che a muovere le fila di tutto questo era un ragazzo residente nel nord Italia ed era presente su uno dei suoi gruppi Whatsapp. Con il passare dei giochi, il giovane aveva trovato delle resistenze da parte di una delle ragazze, e così – per indurle ad ubbidire – dichiarò che se avessero abbandonato la sfida, si sarebbe ucciso e che la partita senza di lui non avrebbe potuto essere conclusa. “Mi sto tagliando non sai che male che fa…!” Questa è una delle venti prove che una delle quattro ragazze di Fiumicino, ha dovuto superare proprio in maggio 2017. Come nel mito di Aracne, queste ragazze sono entrate in sfida con il loro carnefice: “il curatore”, che con il sorriso sulle labbra non si sono accorte di essere derubate da un impostore, che porta via loro a poco a poco la giovinezza, la voglia di vivere, la speranza: “Piccole Cose di Valore Non Quantificabile”. Questa frase, è tratta da un fatto di cronaca, accaduto nel maggio 2017 a Fiumicino, che vede coinvolte quattro ragazzine tra i 12 e i 14 anni. In Italia nell’anno 2017 si parlò molto del “Blue Whale”, un misterioso fenomeno di internet nato in Russia che consisterebbe in una serie di prove da superare tra cui l’automutilazione, e che secondo qualcuno avrebbe spinto decine di adolescenti nel mondo al suicidio, indotti da un “curatore” in rete, che li può trascinare in uno stato depressivo acuto, che non trova altre vie di uscita se non la morte. Sono chiamati erroneamente giochi, si diffondono attraverso i canali video e chat, superano le barriere dei social media e arrivano spesso anche nei telefoni dei bambini che ormai sono invasi da immagini che vedono e che non sono in grado di contestualizzare e filtrare anche per via della tenera età. Molto spesso diventano virali e cambiano forma, possono partire come giochi innocenti o divertenti e diventano challenge o sfide che solleticano le personalità più deviate che approfittano di questi “giochi” per trasformarli in sfide pericolose. Tendenzialmente l’allarme viene sempre lanciato tardivamente, quando muore qualcuno o si fa seriamente male, non in via preventiva. Nelle scuole e nelle famiglie si parla veramente ancora troppo poco di challenge e sfide social. Ci si accorge del problema quando, forse, troppi adolescenti, sono già caduti nella rete di chi è maestro nel manipolarli e nel plagiarli, inducendoli anche, a fare ciò che in altre condizioni non avrebbero mai fatto. Una dirigente di polizia spiegò che: «in questa vicenda c’è molto disagio giovanile che è venuto alla ribalta: ragazzi che già praticavano atti di autolesionismo e che ne parlano come trend da emulare, altri che si scaricano i 50 passaggi, provano a metterli in atto da soli, ma si fermano spaventati. Molti casi vanno comunque approfonditi, indagando anche sui contatti tra i ragazzi, per scongiurare ogni possibile rischio». In ogni caso, le indagini non trovano tutor che aiutano o istigano i ragazzi a fare il gioco. Queste sono le storie a cui si ispira il percorso psicoeducativo di “Piccole cose di valore non quantificabile”, che ha come scopo di informare e fare prevenzione proprio tra i ragazzi della fascia d’età tra gli 11 e i 14 anni.
Parti integranti di questo lavoro: la narrazione e il coinvolgimento espressivo, che permettono un ragazzi un rimodellamento cognitivo positivo e costruttivo, in cui possono apprendere informazioni fondamentali per non cadere nella rete degli “abusanti” del web.
MARIA VIRGILLITO
Maria Virgillito, psicoterapeuta e operatrice teatrale di Teatro Boxer, si occupa di consulenze e laboratori per le scuole, riconosce e promuove il valore delle tecniche espressivo – creative nel percorso educativo dalla prima infanzia fino all’adolescenza.